
Maggiore chiarezza sulla rendita finanziaria nei fondi pensione
+22,10% se destinato a fondo negoziale
In questo ultimo anno, i mercati finanziari hanno vissuto un pessimo rendimento e giustamente i mass media hanno cercato di focalizzare l'attenzione sulle cause e soprattutto sulle ripercussioni nell'economia e tra i cittadini.Tra le tante informazioni però, si rileva una scarsa e incompleta informazione sui fondi pensione che hanno causato fibrillazione tra i lavoratori che hanno destinato a tali fondi i propri risparmi.Informazione incompleta perchè si evidenzia solo il basso o negativo rendimento degli investimenti dei fondi senza evidenziare i vantaggi contrattuali e fiscali .Dalle rilevazioni della COVIP emerge che i fondi negoziali hanno perso in questi 9 mesi il 4% medio, i fondi aperti il 7% e i Piani individuali pensionistici l'11%.Già da queste rilevazioni si conferma che la gestione dei fondi negoziali tengono meglio di quelli privati ma, se facessimo l'esame completo di quanto rende ad un lavoratore entrare nel sistema negoziale, vedremo che il margine di guadagno è ancora molto vantaggioso.
Facciamo un esempio:Lavoratore del commercio 4° livello che aderisse a FONTE con i minimi contrattuali previsti:
*quota lavoratore 0,55% del proprio salario
*quota azienda 1,55% del salario di riferimento per 14 mensilità = 21,70%
*aliquota fiscale del 15% anzichè del 23% medio del reddito preso a riferimento ( risparmio di 8% primi 15 anni)
*dalle quote aziendali e del lavoratore si toglie lo 0,10% per servizi del fondo
*rivalutazione del solo TFR 3,5%
*perdita sugli investimenti pari al 4%
il quadagno in percentuale del lavoratore sarebbe :
21,70 + 8% = 29,70%
29,70 - 3,5%- 0,10%- 4% = 22,10%
Lo stesso lavoratore che avesse aderito ad un fondo aperto, non potendo destinare le quote dell'azienda e avendo i costi di servizio più alti e meno prevedibili ( 1,5% medi), avrebbe solo i vantaggi fiscali dell' 8% che, tolto il 7% di perdita finanziaria e l'1,5%, avrebbe perso lo 0,5% del proprio capitale.
Se fosse stato un PIP addirittura il - 4,5%.
Ecco perchè l'attuale Governo sembra accogliere le richieste delle banche e assicurazioni sulla possibilità di poter destinare la quota aziendale anche verso i fondi aperti e probabilmente si capisce l'informazione incompleta dei giornali i cui proprietari sono prevalentemente banche.
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