riceviamo e pubblichiamo dai membri dell'esecutivo Filcams-cgil Unicoop Firenze
FESTIVITA’ 17 MARZO
Si comunica a tutti i lavoratori che in merito alla festività del 17 marzo, il governo contrariamente a quanto comunicato pubblicamente e cioè che il 17 marzo, in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia, sarebbe stata, solo per questo anno, una festività nazionale che si aggiungeva a quelle già esistenti ha successivamente emanato un decreto (decreto ministeriale n5 del 22 febbraio 2011) che non pone più il 17 marzo come festa aggiuntiva, ma la sovrappone alla festività soppressa del 4 novembre, in pratica anticipando quest’ultima.
Infatti il decreto stabilisce che: la festività del 17 marzo sarà recuperata con la festività soppressa del 4 novembre.
È evidente che questo governo non a rispetto non solo per il 150° dell’unità d’Italia cedendo di fatto alle aberranti dichiarazioni degli esponenti della LEGA NORD, ma non ha rispetto neanche per i cittadini attivi, i lavoratori, che devono festeggiare autopagandosi la festa.
Ma c’è di più !!
Il decreto emanato a carattere di rigidità, in quanto non da possibilità di manovra, perché impone tassativamente alle aziende di pagare il 17 marzo e di recuperare i soldi il 4 novembre.
Questo va a colpire quanti nel corso degli anni hanno utilizzato la festività del 4 novembre (vi ricordo: festa delle forze armate) per effettuare riduzioni di orario; e fra questi anche una parte di noi, lavoratori di Unicoop Firenze che abbiamo usato la festività del 4 novembre nel lontano 1986 per portare l’orario settimanale da 40 a 38 ore. Esplicito: una parte consistente di noi in quanto i lavoratori degli ipermercati, la cui prima società SIC si è costituita come ragione sociale dopo il 1986, hanno potuto mantenere il pagamento del 4 novembre ed oggi si trovano nelle condizioni di poter rispettare il decreto legge.
A causa di tutto ciò i lavoratori di unicoop Firenze della rete supermercati e minimercati dovranno restituire la giornata di lavoro.
L’esecutivo ha chiesto un incontro alla Cooperativa per decidere il modo migliore per compensare la festività in modo da creare meno disagio possibile ai lavoratori.
Resta inteso che la busta paga di marzo non subirà variazioni ed una proposta potrebbe essere quella di recuperarla con la festività del 25 aprile che quest’anno coincide con Pasquetta. In questo caso dovremmo fare un accordo sindacale specifico in quanto diverso da quanto prevede la legge.
Ringraziamo il nostro Governo per averci messo in difficoltà su un evento che tutti vorremmo ricordare come fondamentale per la nostra storia e che invece costringe i lavoratori ad una giornata di riposo obbligata e non prevista.
Sarete tutti informati appena avremo trovato l’accordo con la Cooperativa.
L'esecutivo sindacale Filcams cgil
1 commento:
Al peggio non c'è mai fine...
All'Università di Udine evidentemente non
bastava il Decreto: nel tentativo di fare di meglio e di piu' del Governo nazionale, se n'e' uscita con la seguente disposizione:
"[...] il personale tecnico amministrativo e' tenuto a giustificare preventivamente la giornata di assenza del 17 marzo 2011 utilizzando gli istituti a disposizione di ciascun dipendente (ferie, recupero eccedenze, altri congedi e permessi)."
Si', avete capito bene: il personale dell'Ateneo friulano sara' obbligato a chiedere ferie per una giornata nella quale e' gia' obbligato, per Decreto, ad essere in ferie!
Vengono le vertigini...
Resta un'ultima questione da capire: la ragione vera di quella disposizione. Boicottaggio della Festa Nazionale oppure semplice inettitudine burocratica? Non so davvero quale delle due sia peggio...
Paolo Vicario
Udine
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