martedì 28 dicembre 2010

FIRENZE 2011, I° MAGGIO E BEFANA NEGOZI APERTI


Il Primo maggio, festa dei lavoratori, nei negozi in centro a Firenze si lavora. Per ordinanza. L’atto è stato infatti firmato ieri, per disciplinare gli orari del commercio in sede fissa all’interno del Comune per il 2011. Oltre all’istituzionalizzazione dell’apertura dei negozi in occasione della festa del lavoro (in centro le chiusure obbligatorie sono solo per Natale, Santo Stefano e Capodanno, mentre fuori ci sono anche Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1° maggio e Ferragosto), che era stata la sorpresa di quest’anno, le novità principali sono diverse.

In rapida carrellata: l’apertura del 6 gennaio, Epifania, per l’inizio dei saldi invernali (data stabilita dalla Regione), 21 giorni di deroga per i negozi fuori del centro storico (18 domeniche comprese le ultime di ogni mese, più tre giorni festivi) quando il limite dell’area vasta è di 23, la facoltà di aprire il Primo maggio per i negozi del centro, un perimetro ridotto per definire il perimetro del centro storico (che ora coincide con quello dell’area Unesco, cioè i viali), una nuova regolamentazione per le iniziative dei Centri commerciali naturali (che potranno avere quattro deroghe in più, concertate, oltre alle 21), orari più brevi (di un’ora) per i negozi automatici, chiusura a mezzanotte in centro per i negozi alimentari.

«Dopo due mesi di concertazione con le associazioni di categoria, i sindacati e i consumatori - spiega il vicesindaco Dario Nardella -, il Comune aveva il diritto e il dovere di decidere e così abbiamo fatto, utilizzando il principio del buonsenso. C’è stato un confronto intenso, e l’amministrazione ha svolto un ruolo attivo e propositivo, cercando il consenso unanime. Non l’abbiamo raggiunto su tutti i punti in discussione, ma crediamo che il bilancio sia comunque positivo». Rispetto alla deroga concessa per il Primo maggio, festa dei lavoratori, Nardella non si tira indietro: «Firenze è una città ad alta vocazione turistica e in quel periodo dell’anno abbiamo grandissimi flussi: in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo ci è stato chiesto di poter utilizzare la facoltà di apertura». In Italia ci sono città che tengono chiuso (Roma, Milano, Pisa) ed altre che tengono aperto (Venezia, Napoli, Siena): e dunque «non esiste un caso Firenze - tiene a sottolineare il vicesindaco -, a meno che qualcuno non voglia crearlo. Crediamo che il nostro impegno sulle questioni del lavoro sia fuori discussione e su questo tema non accettiamo lezioni».

In Toscana ci sono dunque almeno due modelli per l’apertura o meno dei negozi il Primo maggio: «Auspichiamo che la Regione, nella legge regionale sul commercio che sta scrivendo, tenda ad uniformare tutti», è il parere di Nardella. Un’altra novità del piano delle aperture del 2011 è rappresentata da quella per l’Epifania, il 6 gennaio. Nardella precisa: «Si tratta di una decisione della Regione, che ha anticipato i saldi, che abbiamo subito, di cui avremmo fatto volentieri a meno e che ci sembra eccessiva rispetto all’equilibrio delle festività. Per questo saremo chiusi il 9 gennaio, di domenica, per non gravare sul totale delle deroghe». Parole che non piacciono in Regione: «Ridiciamo che i saldi, per decisione nazionale, iniziano il 6 gennaio in Toscana e in tutte le regioni confinanti. È d'accordo anche l’Anci che ha una Consulta sul Commercio guidata da Nardella», puntualizza l’assessore al commercio Cristina Scaletti.

La Regione sta finendo di scrivere la nuova legge sul commercio. «Noi dobbiamo rivedere la legge regionale che consente queste aperture: lo faremo in tempi brevi», disse il governatore Enrico Rossi dopo che,un mese fa, i sindacati gli portarono delle firme contro le aperture festive. Intanto, è giro di vite sulla vendita di alcolici da asporto nelle ore notturne. Lo annuncia sempre Nardella: «Presumibilmente entro gennaio, dovrebbe essere pronta un'ordinanza per restringere ulteriormente l’orario serale nel quale le bevande alcoliche da asporto possono essere vendute». Il limite temporale di base, fissato a mezzanotte e già anticipato alle 23 lo scorso anno con un’ordinanza firmata dal sindaco Matteo Renzi, «sarà portato - rivela il vicesindaco - alle 22 o alle 21. Resta da capire solo chi dovrà firmare, se il sindaco o il questore».

(Feat. L'U)


Nessun commento: