mercoledì 22 dicembre 2010

Carrefour sperimenta un' organizzazione del lavoro più efficace


Carrefour sta rivedendo il suo modello operativo all’interno dei suoi ipermercati. Troppo sono le rotture di stock che questi presentano, troppi sono gli errori di prezzatura e insufficienti sono l’attenzione e la disponibilità del personale nei confronti dei clienti. E allora la catena francese sta escogitando una nuova organizzazione del lavoro del personale nelle superfici di vendita. Non più quella attuale, tagliata sui reparti (liquidi, secchi, freschi e non-food), dove ognuno esegue le stesse funzioni (ricevimento della merce, preparazione dei prodotti, riempimento degli scaffali, controllo dello stock, pezzatura/cartellonistica e riassortimento). Crearne, invece, una nuova, basata su squadre che abbiano funzioni più ampie: riempimento prima dell’apertura, relazione cliente e stock, riempimento durante la giornata e ricevimento/riassortimento. Ogni équipe prepara il lavoro della seguente, per permetterle di concentrarsi sulle sue funzioni principali. Secondo i responsabili di Carrefour questa riorganizzazione dovrebbe permettere meno dispersione nel lavoro e quindi maggior efficacia.
La prima operazione, che occupa il 55% del personale e ha un orario di lavoro che va dalle 2 di notte alle 9.30, ha la funzione di pulire e mettere la merce sugli scaffali nel rispetto del piano di merchandising. La seconda, cui è interessato il 12% del personale dalle 6 del mattino alle 13.30, deve curare lo stoccaggio e i prezzi e assicurare l’etichettatura e la cartellonistica. La terza, che occupa il 21% del personale dalle 13.20 alle 21, deve fare in modo che il reparto sia in buono stato e che si evitino le rotture di stock e che i clienti siano ben informati. La quarta, infine, che occupa il 12% del personale dalle 13,30 alle 23, ha la funzione di ricevere la merce,di preparare il riassortimento e di portare i pallet pieni nelle corsie corrispondenti.
Il progetto sarà adottato? Si aspettano le reazioni dei sindacati, che sono soprattutto preoccupati che il cambiamento non crei la perdita di lavoro per alcuni dipendenti. Cosa che la direzione nega.
FONTE:INFOCOMMERCIO.IT

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