sabato 28 marzo 2009

tempi moderni



Le voci di chi perde il lavoro: "Darsi da fare? La fa facile Berlusconi"


Nessuno è disinformato, davanti alle fabbriche in crisi o tra chi manifesta perché è licenziato. O l´ha letto o glielo hanno detto: che Berlusconi consiglia loro di non piangere e andare a cercarsi un lavoro. Sono furiosi

A Calenzano davanti al complesso di Carrefour i cartelli sono espliciti. «Licenziata» ha scritto sul petto ogni donna che distribuisce volantini giù in strada per raccontare che il ristorante Finifast Two, dentro il complesso e dove loro facevano dalle cameriere alle cassiere, le ha licenziate tutte e 15 con una raccomandata: «Con la presente le comunichiamo che dal 31 marzo il rapporto intrattenuto deve intendersi risolto. La società cesserà l´attività». «Dopo cinque anni che si lavora qui, nessun superiore si è degnato di dirci qualcosa - dice Catia Boncinelli - Ho due figlie e la nausea. Berlusconi parla bene perché è in alto, ci venisse lui al posto nostro. E´ facile trovare lavoro? Me lo trovi, faccio anche le pulizie». Chiara Leonelli: «Ho due figli di 7 anni e di 6 mesi e un marito licenziato. Ci si sono rizzati i capelli in testa a sentire un presidente del consiglio che parla così».Maria Grazia Cinelli racconta che non riusciva neanche a dirlo alla famiglia della lettera: «Non me l´aspettavo davvero. Dove diavolo vado a trovare un altro lavoro se sono tutti in difficoltà?». Lo conferma Angelica Romano, due bambini e un marito con il contratto solo fino a novembre che è stato «un fulmine a ciel sereno». Dice: «Si sta in ansia. E´ brutto. Chiedo a Berlusconi dove vado a trovare lavoro, me lo da lui, si va a mangiare a casa sua, ci paga mutuo e tariffe? Dice agli italiani: spendete. Ma noi non abbiamo ville, solo una casa da pagare con il mutuo e la lettera di licenziamento». Maria Esposito viene da Napoli e per 10 anni ha lavorato al nero: «Vorrei sapere da dove se le prende quelle battute Berlusconi. Mi domando se ha cervello. Ma lo vede cosa stanno facendo gli altri contro la crisi? Mi trovo a 40 anni da sola con una figlia da mantenere. Si vergogni lui e quanti lo votano. Che venga qua fuori, deve venire qua fuori. A fine mese io non potrò più pagare l´affitto e da mangiare. Ma non molleremo. Finifast ha venduto ad altri. Mercoledì riaprono, e se non ci assumono ci incateneremo qui davanti».
A Castello gli operai della Seves, mattoni di vetro di qualità, hanno appena finito di salutare, ieri verso le 12,30, i loro delegati che vanno in Palazzo Vecchio a chiedere ai capigruppo attenzione per la fabbrica che ha perduto i vecchi dirigenti, i nuovi denunciano la mancanza di ordini e i magazzini pieni, gli operai sono in cassa integrazione per 26 settimane (due in fabbrica e cinque a casa a rotazione) e temono che alla fine l´azienda chiuda. «E´ una vergogna - è infuriato Mauro Bianchelli - Ma si può mai fare un discorso del genere in una crisi come questa? Berlusconi vuole scaricare la colpa sulle spalle dei lavoratori. A 50 anni se chiedi un lavoro ti prendono a calci. Paghiamo gli errori fatti dall´azienda e ora viene lui a prenderci in giro». «Ce lo trovi lui il lavoro - esplode, accanto, Livia Biagioli - Gli si dà l´indirizzo, dato che è così bravo. Non l´ha capito che c´è la crisi. Si sta male a casa a fare le faccende e guardare i figlioli quando non c´è sicurezza per il dopo».Roberto Vichi ha la calce spruzzata sulla tuta: «Ho finito le mie due settimane in fabbrica e ora vado a casa con lo stipendio decurtato e la famiglia da mantenere - dice amaro - Da tempo mi guardo intorno per trovare un altro lavoro. Mi dicono: non è il momento». Francesco Lilla: «Boh, se me lo trova il lavoro Berlusconi me lo dica. Qui va davvero male, oltre il danno, le beffe. Ci ho provato anch´io a cercare, a 52 anni non c´è santi che ti piglino. Ho un figlio di 12 anni. A casa in cassa si sta male, si sta in tensione». Non trova un altro lavoro neanche Marco Pinotti Baroni che di anni ne ha 35: «Detta da chi rappresenta un´istituzione la frase di Berlusconi fa molto male. Si dia da fare piuttosto». Alessandro Patanti: «Si andrà tutti a casa di Berlusconi. Cerco lavoro e mi dicono: "Quando ci sarà la ripresa"».Non si trova lavoro neanche a 20 anni. Lisa Margheri: «Vorrei andare via di casa. Ho cercato lavoro come una dannata. Tutti prendono le domande e ti dicono: in questo momento non ce n´è bisogno, si starà a vedere. Alla fine sono riuscita a conquistare un part time da 400 euro al mese come barista. Ma ora non c´è lavoro e mi fanno andare solo il sabato e la domenica. Berlusconi? Non lo considero nemmeno». Lorenzo Cavalieri ha 21 anni e un lavoro di pasticcere. «E´ facile trovare lavoro? Dai 16 ai vent´anni, quando non c´era crisi, ho dovuto lavorare 12 ore al giorno per ottenere ora un contratto da otto ore».






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