
Ancora alte le perdite per i retailer
I furti perpetrati in Europa ai danni di supermercati e grandi magazzini nel corso del 2006 valgono 29 miliardi di euro, 2.618 milioni nella sola Italia.È questo il primo dato importante che emerge dal Barometro europeo dei furti nel retail, lo studio commissionato da Checkpoint Systems (multinazionale specializzata nella produzione di sistemi per la sicurezza e la protezione dei prodotti) e condotto dal CRR - Centre for Retail Research diretto dal professor Joshua Bamfield. tratto dal sito http://www.tendenzeonline.info/
In un momento di crisi generalizzata,ma forse non troppo generale,calvancando l'onda mediatica della paura strisciante del pericolo recessione,e avendo a che fare con appunto il nostro posto di lavoro,possiamo dedurre delle semplici...banalita'.
1)piu' il negozio rimane aperto,piu alto e' il rischio di furti e dispersioni
2)piu' lo stato sociale si "abbassa" piu' e' alto il rischio di furti e dispersioni
3)piu' il management non viene pagato sui profitti/utili piu' alto e' il rischio furti e dispersioni.
Ma andiamo nel concreto citando un esempio quantomai banale e quanto mai calzante:nella giornata dell' 8 dicembre un ipotetico supermercato di una zona ipotetica tiene aperto dalle ore 9 alle ore 20.Ovviamente la prima spesa sono i dipendenti in essere.
La seconda sono i dipendenti in appalto(pulizie)la terza sono derivanti da energia consumata(elettricita')la quarta sono appunto i furti e dispersioni.
Il giorno dopo da un rapido controllo delle vendite e del negozio ci si accorge che per risparmiare100 euro (lorde )per l'antitaccheggio,vi e' un ammanco fra scarti e furti di 300.
Se poi li assommiamo alle voci di cui sopra e' evidente che a fronte dell'incasso ottenuto,da verificarsi,se ne deduce che si poteva stare tranquillamente chiusi.
E stando chiusi e non avendo quelle dispersioni....magia.... o ci sono piu' utili da reinvestire nell'abbassare i prezzi oppure c'e' piu' profitto.
Non ci credete?fate i conti voi da bravi delegati e poi si continua a discutere di aperture nuovi centri,aperture domenicali ecc,ecc....c'e' piuttosto da chiedersi come mai invece negli altri paesi le catene estere siano il doppio piu' forti di quelle nostrane.....ovvio no,perche' investono di piu' su questi temi e il loro profitto e' mettere negozi bandierina sul nostro territorio,a scapito ovviamente di qualita' e quantita di lavoro/retribuzione.
C'e' da chiedersi...ma il sindacato le sa ste' cose?
mah.....
er monnezza
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