domenica 12 ottobre 2008

Modello contrattuale


Contratti, il triplo inganno di Marcegaglia


Lavorare in pochi, lavorare tanto, cioè più di prima, per guadagnare se va bene come prima. E prima - meglio dire adesso - i salari dei lavoratori italiani erano i più bassi d'Europa. E' questa, in due parole, la ricetta alla base dell'ipotesi di accordo presentata dalla Confindustria a Cgil, Cisl e Uil. I contratti nazionali vengono ridotti al puro recupero di una sola parte dell'inflazione, e quelli di secondo livello vincolati da un legame totale e indissolubile degli eventuali aumenti salariali alla produttività, all'utile d'impresa. Il tutto accompagnato dalla detassazione degli straordinari -per renderli addirittura più convenienti del normale costo orario della prestazione lavorativa - e dei premi di risultato, cioè degli aumenti conquistati nei contratti integrativi di secondo livello.
La proposta, come ha risposto all'unanimità il direttivo nazionale della Cgil, è irricevibile. Lo è in assoluto, perché riduce il lavoro a pura merce, variabile dipendente dai profitti. Lo è nello specifico, per la peculiare struttura produttiva italiana, frantumata in decine di migliaia di piccole imprese in cui non solo non si contratta, ma dove molto spesso il sindacato neppure riesce a metter piede. Dire che sia il recupero di una parte dell'inflazione che gli aumenti salariali sono demandati alla contrattazione di secondo livello, vuol dire discriminare i lavoratori e condannarne la maggioranza a un ulteriore impoverimento.
C'è una terza ragione che rende intollerabile, prima ancora che inaccettabile, la pretesa degli industriali, in piena coerenza con le politiche del governo e con il consenso di Cisl e Uil: con l'attuale precipitazione, la crisi finanziaria si estende all'economia reale, riducendo conseguentemente i consumi e dunque la domanda. In prospettiva, ciò significa esplosione della cassa integrazione nelle grandi imprese e licenziamenti in quelle più piccole. In questo contesto, quanti saranno i lavoratori in grado di conquistarsi il contratto integrativo?
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