
Il 21 e il 22 gennaio a Roma è ripresa la trattativa per il rinnovo del ccnl del commercio,purtroppo non ci sono buone notizie.Ecco il testo unitario delle segreterie.
Il 21 gennaio come previsto è ripresa la trattativa con Confcommercio per il rinnovo del contratto nazionale. Le segreterie Nazionali e la delegazione presente, hanno espresso una valutazione molto negativa dell’andamento dei due incontri, poiché Confcommercio ha presentato un elenco di richieste come oggetto di scambio rispetto alla nostra piattaforma. Infatti molte delle questioni che hanno avanzato porterebbero da un lato alla destrutturazione del contratto nazionale e dall’altro ad un ruolo insignificante del secondo livello. Per quanto riguarda l’incremento salariale, nonostante le nostre sollecitazioni, Confcommercio non si è espressa e quindi abbiamo ribadito che non ci può essere scambio tra salario, flessibilità o altri aspetti contrattuali.
Nel merito del confronto, Confcommercio ha precisato in premessa che occorre recuperare produttività e flessibilità e quindi giudica le nostre richieste incompatibili con tali obiettivi sia sulla parte economica che normativa.
La filosofia espressa è stata quindi molto chiara, e consiste in una sorta di scambio tra le richieste della nostra piattaforma e il peggioramento delle norme oggi esistenti.
Sono poi entrati nel merito dei vari punti esplicitando questa filosofia:
- Derogabilità in peggio al contratto nazionale e agli accordi aziendali: in caso di start up/nuove aperture e in alcune aree che presentano problemi occupazionali.
- Quattordicesima: revisione dell’istituto della 14° ad esempio con la spalmatura su 13 mensilità.
- Malattia: peggioramento del pagamento dei primi tre giorni di malattia a fronte di un miglioramento dal 4° gg. In poi.
- Apprendistato: disponibilità su alcuni miglioramenti (percentuale di conferma; profili formativi, malattia, infortunio) chiedendo in cambio di passare da 38 a 40 ore settimanali a parità di salario attraverso il congelamento dei permessi individuali retribuiti per tutta la durata dell’apprendistato.
- Domeniche/festività: la disponibilità a definire maggiorazioni adeguate è subordinata alla definizione di regole precise che garantiscano la copertura delle domeniche/festività, almeno per le 8 individuate dal D.lgs. n. 114, attraverso la rotazione del personale e precisando inoltre che si tratta di lavoro ordinario.
- Diritti sindacali: vorrebbero riscrivere tutta la materia, precisando che non devono coesistere negli stessi luoghi di lavoro RSU e RSA, e che si rende necessario definire il numero massimo dei dirigenti che possono usufruire dei permessi. Per quanto riguarda le indizioni delle assemblee da parte delle OO.SS. ove non esistono RSA/RSU, hanno risposto negativamente, così come non sono disponibili a calcolare apprendisti e contratti a termine ai fini del monte ore.
- Part-time e contratti a termine. Hanno presentato due testi non solo non rispondono alle nostre richieste, ma peggiorano le norme esistenti.
- Orario di lavoro: hanno ribadito che questo per loro è il tema centrale del rinnovo del contratto per ampliare le flessibilità e che si deve applicare in toto la legge n. 66/03. ciò comporterebbe la definizione dell’orario medio annuo, e questo significa l’incertezza dell’orario giornaliero settimanale. Inoltre vorrebbero chiarire cosa si intende per orario di lavoro effettivo puntando a recuperare gli spazi di attesa o ad esempio di viaggio. Hanno chiesto inoltre di introdurre la deroga al riposo settimanale del settimo giorno.
- Bilateralità: chiedono una profondo revisione di quanto previsto dal CCNL e di rivedere le funzioni e i compiti, ritengono poi che i costi relativi alla bilateralità non devono riguardare il secondo livello di contrattazione.
Queste richieste costituiscono una vera e propria contro piattaforma che da parte delle segreterie Nazionali è stata rispedita al mittente, invitando Confcommercio a rivedere le sue posizioni in quanto questa impostazione non consente il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da ben tredici mesi. Ribadiamo il diritto, anche per i nostri due milioni di lavoratori del commercio, ad avere il contratto rinnovato per il recupero del potere d’acquisto, la riduzione della precarietà, il miglioramento delle condizioni di lavoro.
Il confronto è stato aggiornato alla prossima settimana, nei giorni 28 e 29 in ristretta con le segreterie nazionali e venerdì 1° febbraio le trattative proseguiranno in delegazione plenaria (che ricordiamo essere composta da 30 persone per ogni organizzazione sindacale). In quella giornata dovremmo avere il quadro preciso d’insieme che ci consentirà di esprimere compiutamente un giudizio sullo stato del negoziato e decidere le eventuali iniziative da assumere.
Cari saluti.
p. FILCAMS-CGIL
Marinella Meschieri
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