
Spionaggio del personale di Lidl
La stampa tedesca ha dedicato molto spazio alla vicenda dello spionaggio del proprio personale in molti punti di vendita attuata in Germania dalla catena di discount Lidl del gruppo Schwarz. Secondo i reseconti che si sono letti la rivista Stern avrebbe ottenuto la disponibilità di centinaia di pagine di trascrizioni di conversazioni telefoniche di dipendenti della catena, trascrizioni che rappresentano una aperta violazione della vita privata dei dipendenti. La maggior parte di tali documenti riguardano punti di vendita operanti nella Bassa Sassonia, ma altri riguardano punti di vendita operanti in Renania - Palatinato, Berlino e lo Schleswig-Holstein.
La pratica dello spionaggio avveniva tramite l'installazione di videocamere miniaturizzate nei punti di vendita, indicate dai dirigenti della catena come misure di prevenzione dei furti e usate invece per tenere sotto controllo il comportamento dei dipendenti. Le rivelazione della stampa hanno scatenato una ondata di reazioni critiche. Il portavoce del Ministro dell'Interno dello Stato federale del Baden - Wuttemberg, ove ha sede il quartier generale della catena Lidl, ha dichiarato di aver avviato una inchiesta sulla possibile violazione delle regole della privacy. Il ministro tedesco con delega alla tutela dei consumatori, Horst Seehofer, ha auspicato l'approvazione di una legge di protezione dei dati dei dipendenti e che in questo caso era indispensabile "una sanzione esemplare". Dal canto suo il responsabile delle risorse umane di Lidl, Jurgen Kisseberth, ha dichiarato che le informazioni e le immagini raccolte sono state usate esclusivamente come mezzi di investigazione sui furti. Egli ha comunque aggiunto che si tratta di mezzi di investigazione abbandonati ancor prima che la stampa sollevasse il caso e che ora la tutela della proprietà della catena avviene tramite esclusivamente videocamere ben visibili.
FONTE:INFOCOMMERCIO.IT
La pratica dello spionaggio avveniva tramite l'installazione di videocamere miniaturizzate nei punti di vendita, indicate dai dirigenti della catena come misure di prevenzione dei furti e usate invece per tenere sotto controllo il comportamento dei dipendenti. Le rivelazione della stampa hanno scatenato una ondata di reazioni critiche. Il portavoce del Ministro dell'Interno dello Stato federale del Baden - Wuttemberg, ove ha sede il quartier generale della catena Lidl, ha dichiarato di aver avviato una inchiesta sulla possibile violazione delle regole della privacy. Il ministro tedesco con delega alla tutela dei consumatori, Horst Seehofer, ha auspicato l'approvazione di una legge di protezione dei dati dei dipendenti e che in questo caso era indispensabile "una sanzione esemplare". Dal canto suo il responsabile delle risorse umane di Lidl, Jurgen Kisseberth, ha dichiarato che le informazioni e le immagini raccolte sono state usate esclusivamente come mezzi di investigazione sui furti. Egli ha comunque aggiunto che si tratta di mezzi di investigazione abbandonati ancor prima che la stampa sollevasse il caso e che ora la tutela della proprietà della catena avviene tramite esclusivamente videocamere ben visibili.
FONTE:INFOCOMMERCIO.IT
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